Fossili
Ammoniti, cava di Holzmaden, Baviera, Giurassico, 150 ml di anni
Il fossile è sempre racchiuso nella roccia che lo contiene. Fotografare un fossile, acquistato o trovato, rappresenta un viaggio visivo in un passato che dista da noi un tempo incommensurabile che fatichiamo a immaginare. Pensate a un solo milione di anni. Riuscite a immaginare la distanza che ci separa da un oggetto che un tempo era una parte, un frammento oppure l'intero corpo di un essere vivente che abitava terre diverse da quelle di oggi, in mari che avevano un fondale che ritroviamo sulla terraferma, tra le montagne, nei sedimenti rocciosi esplorati da geologi e paleontologi alla ricerca di tracce dell'antica vita? Provate a immaginare una Terra diversa con continenti e fondali oceanici che oggi vengono ricostruiti dalla paleogeografia nel tentativo di restituirci l'evoluzione della vita e il cambiamento del pianeta. E' un percorso affascinante. Fotografare i fossili significa gettare lo sguardo in un mondo lontano che fu scoperto poco più di duecento anni fa da uomini e donne che lentamente ebbero la consapevolezza di un passato perduto e che ritornava alla luce per dare anche un significato alla brevità della storia della specie umana che scopriva un tempo lunghissimo, perduto e ritrovato nelle rocce della Terra.
Stella marina fossile (Astero Pecten), Marocco, Ordoviciano (era paleozoica), 500 ml di anni
Trilobite Paralejurvj, Marocco, Devoniano (era Paleozoica), 360 ml di anni
Asterophyllites equisetiformis, Herault, Francia, Carbonifero (era Paleozoica), 320 ml di anni
Grifea, molluschi bivalvi, Triassico-Giurassico, 210-150 ml di anni
Dente di squalo lamna, Marocco, Cretaceo (era Mesozoica), 80 ml di anni
Dente di Spinosauro, Marocco, Cretacico (era Mesozoica) 100 ml di anni
Ammonite, Charente Maritime (Francia), Giurassico (era Mesozoica), 155 ml di anni
Ammonite, Madagascar, Giurassico (era Mesozoica), 120 ml di anni
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